venerdì 30 luglio 2010

Telethon, nel 2010 più fondi alla ricerca sulle malattie genetiche
Assegnati in totale 12,3 milioni di euro - 2,3 milioni in più rispetto al 2009 - a progetti di ricerca che si svolgeranno in istituti di ricerca pubblici e privati non profit
Una ricercatrice a lavoroNuova linfa per la ricerca sulle malattie genetiche: a sette mesi dalla maratona televisiva sono stati assegnati i finanziamenti ai migliori progetti selezionati dalla Commissione medico scientifica* di Telethon con metodi** rigorosamente meritocratici. In totale ammontano a 12,3 milioni di euro – 2,3 milioni in più rispetto al 2009 - i fondi stanziati quest'anno dalla Fondazione per progetti di ricerca che si svolgeranno in istituti di ricerca pubblici e privati non profit.Con questi soldi, raccolti grazie alla generosità degli Italiani, saranno finanziati 40 progetti incentrati su diverse patologie di origine genetica, che coinvolgeranno ben 73 laboratori di ricerca distribuiti sull'intero territorio nazionale. A conferma della tendenza registrata negli ultimi anni, sono sempre di più gli studi che prevedono lo sviluppo di approcci terapeutici: la metà di quelli neofinanziati si propone infatti di mettere a punto possibili strategie di cura su modelli di laboratorio o addirittura da testare sull'uomo. È il caso per esempio della terapia genica per l'amaurosi congenita di Leber, una rara forma di cecità ereditaria: dopo averne già dimostrato la sicurezza e l'efficacia su 12 pazienti (di cui 5 italiani), i ricercatori della Seconda Università di Napoli, in collaborazione con l'Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) e il Children's Hospital di Philadelphia, proseguiranno con la sperimentazione su altri 12 pazienti (di cui 3 italiani).I nuovi progetti riguarderanno sia malattie già ampiamente studiate nell'ambito della ricerca Telethon, per esempio distrofia muscolare, fibrosi cistica, talassemia, sia "new entry" come l'alcaptonuria o la sindrome di Angelman. Non mancano inoltre studi su forme genetiche di malattie ad ampia diffusione, come l'epilessia, il morbo di Parkinson o di Alzheimer: lavorando sulle varianti ereditarie più rare i ricercatori possono scoprire numerosi aspetti in comune con quelle più diffuse che riguardano milioni di persone nel mondo.Ma non è tutto: la novità di quest'anno sono infatti i "Program Project", tre programmi di ricerca sulle malattie genetiche il cui motto potrebbe essere "l'unione fa la forza". L'obiettivo di questo nuovo tipo di finanziamento – 1,4 milioni di euro nel primo anno, fino a un totale di oltre 4 milioni di euro su 3 anni – è infatti quello di favorire la sinergia tra gruppi di ricerca eccellenti che possano mettere insieme le proprie competenze su determinate patologie genetiche e avvicinarsi al traguardo finale della cura molto più velocemente che se lavorassero da soli.Fulvio Mavilio del Centro di medicina rigenerativa Stefano Ferrari dell'Università di Modena e Reggio Emilia coordinerà il programma sull'epidermolisi bollosa, malattia genetica della pelle; Massimo Zeviani dell'Istituto neurologico Carlo Besta di Milano si occuperà invece del programma sulle malattie mitocondriali, dovute a un malfunzionamento delle centrali energetiche delle nostre cellule. Infine, il programma coordinato da Carla Taveggia della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano sarà incentrato sulle neuropatie demielinizzanti, causate da una perdita del rivestimento isolante dei nervi.

Un'altra novità è l'adesione di Telethon al movimento dell'open access: se la missione di Telethon è sostenere e promuovere la ricerca scientifica volta alla cura delle malattie genetiche, ottimizzare la diffusione dei propri risultati attraverso un accesso on line gratuito è il modo migliore per far sì che la ricerca finanziata sia a disposizione del resto della comunità scientifica, ma anche dei pazienti e dei donatori. D'ora in avanti, infatti, tutti i ricercatori saranno invitati a depositare una copia delle pubblicazioni scientifiche frutto dei loro progetti Telethon in un archivio ad accesso gratuito chiamato UK PubMed Central (UKPMC): fondato nel 2007 da otto enti non profit inglesi che finanziano ricerca scientifica, tra cui la Wellcome Trust, UKPMC contiene già quasi 2 milioni di articoli scientifici e aspira a diventare la principale fonte di informazione per la comunità medico-scientifica dell’intera Europa. Telethon è una delle prime organizzazioni non profit europee che hanno aderito, nonché l’unica italiana."Siamo molto soddisfatti di com'è andata - dichiara Lucia Monaco, direttore scientifico di Telethon -. Come sempre la Commissione ha lavorato con estrema competenza e con grande attenzione agli obiettivi di Telethon. Inoltre, quest'anno abbiamo potuto premiare un maggior numero di progetti rispetto al 2009, riportando la percentuale di successo vicina al valore ideale del 20% dal quale l'anno scorso, per limitatezza di fondi, ci eravamo allontanati significativamente".Anche quest'anno Gsk ha sostenuto i lavori della Commissione medico scientifica di Telethon.*La Commissione medico scientifica di TelethonComposta da 30 scienziati di fama internazionale, la Commissione si è riunita a Milano dal 16 al 18 giugno: a presiederne i lavori Michael Caplan, direttore del dipartimento di Fisiologia cellulare e molecolare della Yale School of Medicine. Per evitare possibili conflitti di interesse, le presenze italiane sono volutamente ridotte: soltanto 3 dei membri che hanno partecipato ai lavori svolgono la loro attività nel nostro Paese. Inoltre i componenti della Commissione sono sottoposti a turnazione: ognuno resta infatti in carica al massimo per quattro anni.**Il metodo del peer reviewIl metodo adottato per valutare i progetti presentati dai ricercatori italiani in risposta al bando annuale di Telethon è quello del peer review, l'unico riconosciuto a livello internazionale e condiviso dai grandi enti di ricerca e dalle principali riviste scientifiche. Telethon applica i criteri del peer review alla valutazione di tutte le sue iniziative di ricerca, inclusi i propri istituti (l'Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica di Milano, l'Istituto Telethon di genetica e medicina di Napoli, l'Istituto Telethon Dulbecco per le carriere scientifiche). Accanto alla qualità scientifica, la Commissione adotta anche altri due importanti criteri di valutazione: la rilevanza rispetto alla missione di Telethon (far avanzare la ricerca scientifica verso la cura delle malattie genetiche, dando priorità a quelle trascurate dai grandi investimenti) e la prossimità alla cura, ovvero la maggiore possibilità di generare informazioni utili a elaborare o migliorare una terapia.
Link utili:
il sistema di valutazione
a chi vanno i fondi
gli istituti
le schede malattia
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Roma, 26/7/2010



domenica 4 luglio 2010


Premio Rodolfo Valentino: Telethon brilla tra le star del cinema
Il riconoscimento, assegnato ad attori e registi protagonisti di una pellicola che ha raggiunto il successo nel corso dell’anno, sostiene la lotta alle malattie genetiche. Per le donazioni c’è il numero solidale 45566 di Telecom/Tim da cellulari o telefono fisso
Maryl Streep, l'attrice di Hollywood scelta per l'edizione 2010 del premio Rodolfo Valentino

La magia della settima arte in una festa dedicata al talento ed alle sue migliori espressioni, con un beneficiario che bene si sposa con il concetto di eccellenza: la ricerca scientifica sulle malattie genetiche di Telethon.
La XXXIII edizione del Premio Rodolfo Valentino, in programma il 4 luglio a Poltu Quatu (Olbia), dà il suo contributo alla lotta alle malattie genetiche promuovendo il numero solidale Telecom/Tim 45566, attivo fino al 7 luglio. Il valore della donazione è di 2 euro per ogni sms inviato da cellulari Tim e di 5 o 10 euro per ogni chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia. E’ inoltre possibile fare una donazione online.
Tra i principali sostenitori della raccolta fondi della serata, anche la Regione Sardegna, attraverso l'opera di un Comitato istituito ad hoc per l'evento, che vedrà la partecipazione di alcune tra le più importanti autorità locali.

"Da tempo la Giunta regionale – sottolinea il Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci - sostiene, anche finanziariamente, studi e ricerche sul prezioso patrimonio genetico dei sardi. Crediamo nella ricerca scientifica e, con il Premio Rodolfo Valentino, c'è stato un primo importante avvicinamento alla missione di Telethon. Il mio auspicio è che questo rapporto cresca e si rafforzi nel tempo con l’obiettivo comune di sconfiggere finalmente e alla radice le malattie genetiche".

Il Premio Rodolfo Valentino, organizzato sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio della Presidenza del consiglio dei Ministri, del ministero per i Beni e le Attività Culturali, del ministero del Turismo con il sostegno dell'Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo), dell'Anica (Associazione nazionale industria cinematografica), del Sncci (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) e dell'Unpf (Unione nazionale produttori film), viene assegnato alla carriera di grandi protagonisti del cinema internazionale: il prestigioso riconoscimento infatti premia attori e registi che abbiano portato al successo di pubblico e di critica un film da loro interpretato o diretto, nell'ambito della produzione cinematografica presentata nel corso dell'anno in Italia o all'estero.

Nella serata di Poltu Quatu, che sarà trasmessa in diretta su Rai Uno e Rai International dalle ore 21 con la conduzione di Carlo Conti e Claudia Gerini, sarà consegnato il premio alla carriera a Meryl Streep, Andy Garcia e ad alcune star italiane.

Nato nel 1972, il premio si è tenuto fino al 1981 in Puglia, dove Valentino nacque. In occasione del suo decennale, nel 1982, è stato trasferito a Los Angeles, dove si è svolto fino al 1995. Nel 1996 è stato riportato in Europa con edizioni a Berlino, Parigi, Londra, Madrid e Roma. Nel 2002, è stato organizzato in Brasile, a Rio de Janeiro. Dal 2003 è tornato in Italia.
Un storia importante che parte da lontano, così come di lunga data è la vicinanza con Telethon. La Fondazione è già stata, infatti, beneficiaria del premio nell’edizione del 2000, nella quale il riconoscimento venne assegnato a Leonardo Di Caprio, Martin Scorsese e Virna Lisi.
Link utili:
il premio Rodolfo Valentino
l'intervista all'ideatore del premio
dona online
Roma, 2/7/2010